VIAREGGIO. “All’articolo 8 lo statuto della Viareggio Porto ne garantisce chiaramente la quotazione a maggioranza pubblica: per quale motivo, quindi, il commissario prefettizio Valerio Massimo Romeo ha proposto ai candidati sindaco l’idea di cederne il 77% a un privato?”. Lo chiede Alessandro Santini, candidato al municipio di Viareggio per il partito di Forza Italia alle elezioni amministrative di domenica 31 maggio.

L’atto statutario, infatti, recita che “le azioni di cui sono titolari gli enti locali sono trasferibili senza limitazioni purché, per effetto di tale trasferimento, non venga meno il requisito della maggioranza azionaria in favore dei soggetti di cui all’articolo 6”, che poi sono gli enti pubblici stessi. “Significa che per venderne una quota superiore al 49% – aggiunge Santini – bisogna prima modificare lo statuto davanti a un notaio”. Cosa che non sembra essere avvenuta. “Al commissario, sarebbe dunque bastato questo elemento – sottolinea ancora il candidato sindaco – per respingere senza indugio la proposta ricevuta”.

Un altro interrogativo che si aggiunge a quelli già manifestati e, ad oggi, rimasti senza risposta: la fattibilità giuridica di trattative private per la vendita da parte di un Comune di società pubbliche; la necessità di una perizia dell’ente municipale che attribuisca un valore alla società e di una procedura ad evidenza pubblica; il nome del professionista chiamato a difendere la Viareggio Porto nella prossima udienza.

E un’ultima, non nuova, domanda: “Vorrei capire come si è arrivati a questo punto – conclude Santini – per il solo fatto di non aver voluto dare un acconto di 20-30 mila euro a un creditore, nonostante in cassa ci fosse liquidità per 500 mila euro? Ma soprattutto, dove sono finiti e come sono stati utilizzati questi 500 mila euro?”

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